UN ROMANZO TRAVOLGENTE. "Parthenope Inferno Celeste - I molteplici volti dell’umanità" di Silvana Campese, Phoenix Publishing

 

Di Claudia Siano

 

Ho letto Parthenope Inferno Celeste - I molteplici volti dell’umanità di Silvana Campese e l’ho letteralmente divorato. Presa completamente dalla narrazione, sullo sfondo di una Napoli devastata, ma che ancora ci crede, affascinata dalla delicatezza pungente nel trattare le tematiche politiche e sociali, dall’inserimento e la rivisitazione delle citazioni di scrittori come Neruda, riproposte in chiave moderna e perfettamente consona al contesto. L’autrice, membro col nome di Medea dello storico gruppo delle nemesiache guidato dalla filosofa e artista Lina Mangiacapra, è stata capace di trasmettermi un messaggio senza tempo. Durante la lettura mi ha permesso di viaggiare tra l’età imperiale di Seneca e Nerone e il terzo millennio.

Questo romanzo, edito dalla napoletana Phoenix Publishing, rende partecipativi, protagonisti di una realtà umana cruda. Che sia partenopea o forestiera. Ci fa vivere le sofferenze di una donna e, allo stesso tempo, di tante donne. Mira a un messaggio ambizioso: alla sensibilizzazione e alla riflessione di massa sulla crisi dei valori, sul ruolo della figura femminile nella società, sulla criminalità organizzata, sulle faide familiari. E lo fa coinvolgendo ed emozionando il lettore.

Quello che emerge è un mondo femminile fatto di sentimenti, poesia, arte e passione, ma anche un sistema fondato sull’ignoranza, la perversione e l’ingiustizia. Non si rimane indifferenti a una storia come quella di Parthenope, che mostra effettivamente i molteplici volti di un’umanità caratterizzata da invidia, malizia, dove persino i professori strumentalizzano il proprio mestiere per ottenere un’illusoria visione di onnipotenza nei confronti della gerarchia scolastica.

Un’attualità quasi spaventosa se si pensa all’hashtag partito qualche giorno fa su Twitter #minigonna contro i professori che assumono tale comportamento.

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