Biagio Izzo torna in scena con lo spettacolo firmato da Eudardo Tartaglia “I fiori del Latte”
Di Francesco Gaudiosi
I Fiori del Latte
(Teatro Cilea - Napoli)
29 novembre - 16
dicembre - Biagio
Izzo torna in scena con lo spettacolo firmato da Eudardo Tartaglia “I fiori del
Latte”, per la regia di Giuseppe Miale di Mauro. Una commedia attuale capace di
unire con intelligenza il lato comico di un avveniristico caseificio campano
completamente biologico con le problematiche di un territorio minacciato
quotidianamente dalla problematica della Terra dei Fuochi e dei rifiuti
tossici.
I Fiori del Latte
Di
Eduardo Tartaglia
Regia
Giuseppe Miale di Mauro
Con
Biagio Izzo, Mario Porfito, Angela De Matteo, Stefano Jotti, Stefano Meglio,
Ivan Senin
Luci
Gigi Ascione
Scene
Luigi Ferrigno
Costumi
Giovanna Napolitano
Musiche
Mariano Bellopede
Produzione
Esecutiva Giacomo Monda
Ci
troviamo in un paesino frutto della fantasia chiamato Casaldisottoscalo, nel
quale Aniello Scapece (Biagio Izzo) decide di aprire insieme al cugino
Costantino (Mario Porfito) un nuovo caseificio chiamato I Fiori del Latte. Una
struttura avveniristica, frutto di un progetto audace, che rappresenta il
coronamento di anni di sacrifici. Un caseificio con inconsapevoli echi a
Baudelaire (I fiori del male) e
completamente high-tech, con tanto di logo con mozzarella morsa per rievocare
il noto marchio Apple. Un progetto ancora più audace poiché, oltre ad essere
nato in provincia di Napoli, vuole ripercorrere la tradizione attraverso un
allevamento biologico di bufale e l’assenza di qualsiasi mangime animale, con
pascoli incontaminati e metodi di allevamento assolutamente naturali: una vera e propria oasi biologica,
futuristica e tradizionale al tempo stesso.
Qualche
giorno prima dell’apertura, però, si insinua il dubbio tra i due cugini che i
loro prodotti così tanto biologici poi non siano, dopo aver constatato la morte
di alcuni animali e aver appreso che alcune persone dell’Ucraina, paese in cui
era stata mandata in via di sperimentazione una generosa fornitura di latticini
vari, inizia a sentirsi male. Il ritrovamento di un bidone vicino al
recinto delle bufale avvalora il sospetto. Cosa
fare allora se il terreno è contaminato? Chiudere ancor prima di aver
aperto? Accettare il consiglio del dottore addetto alle certificazioni del
territorio di dar fuoco al caseificio per intascarsi l’assicurazione e aprire
altrove?
Nel
dubbio di coscienza che rode i due cugini, si colloca una morale in cui, oltre all’aspetto comico della volontà di mandare i
latticini in Est Europa solo perché il protagonista Aniello nutre antipatia
verso il popolo che gli ha portato via la sua ex compagna - paradossalmente
ridotta a far la badante italiana in Ucraina a causa della mancanza di badanti
sul territorio poiché tutte emigrate in Italia - si comprende la necessità dei due cugini di capire cosa
fare, con l’ipotesi di una chiusura immediata per non essere morsi dalla
propria coscienza. Il riferimento è chiaramente alla Terra dei Fuochi, annoso problema del territorio campano che ha
costretto numerose attività della zona al dislocamento nel migliore dei casi, o
alla disoccupazione nel peggiore. Aniello
però vuole fare chiarezza, sicuro della genuinità del suo territorio e dei suoi
prodotti, mostrando che solo attraverso il coraggio di andare avanti e di
denunciare la malavita che ordisce piani per far smantellare l’azienda per
poter fare i propri interessi sul territorio, è possibile vivere senza quei
rimorsi e quei dubbi che erano stati malignamente insinuati nei due
proprietari.
I fiori del latte è uno spettacolo con una drammaturgia forte,
firmata da Eduardo Tartaglia, perché collocata nel solco di un avvenimento di
cronaca che nel 2018 sembra estinto, ma che invece ancora non lo è. Il tema dei roghi tossici e delle
discariche abusive, insieme agli sversamenti illeciti, è ancora un fattore di
pericolosità del territorio, che va combattuto con il coraggio di chi
denuncia le organizzazioni criminali ed i collusi che distruggono l’ambiente e
la gente in cui ci vive. Lo spettacolo riesce a raccontare con ironia ed intelligenza il coraggio di
una famiglia che decide di andare avanti, di combattere perché dalla parte del
giusto, che non vuole fermarsi di fronte alle angherie del più potente. Molto efficace il duo Izzo-Porfito, che
regala momenti di comicità con un ritmo dello spettacolo altissimo, oltre che
alle ottime interpretazioni di Angela De
Matteo, Stefano Jotti, Stefano Meglio ed Ivan Senin, che costruiscono una
compagnia di valore, capace di alternare in maniera sorprendente fasi di comicità ad altre di estrema serietà,
come ovviamente richiesto in alcuni momenti dello spettacolo per parlare di
tematiche così delicate.
Ottima
la regia di Giuseppe Miale di Mauro, che insieme alle scene di Ferrigno ed alle
musiche di Bellopede regalano una cornice allo spettacolo veramente piacevole.
I fiori del Latte è uno spettacolo divertente ed impegnato, in
cui Biagio Izzo dimostra, come nei suoi ultimi lavori a teatro ( ad esempio con
lo spettacolo adattamento Dì che ti manda
Picone, spin-off del lavoro di Elvio Porta), la volontà di raccontare problematiche rilevanti del nostro paese,
attraverso un linguaggio che si fa comico in molte fasi dello spettacolo ma che
non rinuncia a puntare il dito contro quella società omertosa che si macchia
ogni giorno di vite di innocenti; e di un aria di cambiamento che da Nord a Sud
può arrivare solo se ogni singolo cittadino interroga la propria coscienza su
quale sia la scelta migliore da fare non solo per il proprio tornaconto, ma per
la società intera.
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