IL SALOTTO DELLE PAROLE

Conversazione con Patrizia Milone

di Rita Felerico

“Noi viviamo nel “discorso” come un pesce vive nell’acqua” scrive David Lodge nel suo ultimo romanzo, Il prof è sordo   del 2009. I   discorsi li mangiamo, li beviamo, li guardiamo, ce ne priviamo sono il nostro vivere e tutti i modi rispondono ad un perché.  Ma la nostra capacità di dialogare, di socializzare   è oggi in declino e ben vengano – anzi ce ne auguriamo una sempre maggior diffusione - spazi di incontro, luoghi di discussione come il Salotto di Patty. Patrizia Milone, che ne è l’ideatrice e l’organizzatrice, da buona insegnante e quindi specialista delle ‘avventure interiori’, ha così con i suoi eventi cercato di rispondere ad una mancanza di ‘incontri’ ormai divenuta consuetudine o meglio ‘modus operandi’, più che accettato tollerato nel suo complesso da tutti gli appassionati di lettura e letteratura.   Il suo testo il convitato di pietra – edito da Guida – è il ‘resoconto’ dei primi sei anni di questa esperienza salottiera segnata, nel suo bilancio positivo, dalle presenze significative di autrici / ori e dalle numerose lettrici chiamate, come se fosse un gioco, da Patrizia ad immergersi in un ‘pericoloso viaggio’. Sì, perché avere di fronte l’autore di pagine che hanno fatto sognare, indignare o lasciato indifferente, avere l’opportunità di parlare vis à vis e avere risposte a dubbi o riflessioni critiche non è un dato scontato. L’ostinata passione di Patrizia per la lettura, la letteratura (è lei stessa una scrittrice) ha donato questa possibilità, insieme al desiderio di monitorare, valutare con i protagonisti l’impatto culturale e sociale delle loro opere; è venuto da sé, come conseguenza, interrogarli sulla salute e sul futuro della Cultura, della Letteratura nel loro complesso.  Uno spaccato di testimonianze da osservare da più punti di vista; interessanti si rivelano i consigli di lettura per i ventenni proposti e i libri ‘di confine’ suggeriti dagli autori.  Il testo Patrizia lo dedica a Delia Morea, amata ospite del Salotto, scomparsa da poco, intensa scrittrice, parola coinvolgente ed evocatrice.  Deliziosa la copertina Donne che leggono di Adriana Assini che merita particolare attenzione, per i colori, per quel senso del ‘tramandare’ che trasmette, di antico e moderno insieme. (dopo l’intervista l’elenco degli autori in dialogo).

Patrizia, quando nasce il Salotto? e qual è la motivazione più forte che ti ha spinto a dargli vita?

È nato sei anni fa; in quel periodo seguivo molto le presentazioni dei libri che più destavano la mia curiosità e il mio interesse di lettrice, come si dice in gergo “super-forte”.  Molto spesso rimanevo delusa, soprattutto per la prolissità dei relatori, autoreferenziali si parlavano addosso e svelavano troppo o troppo poco del libro e a volte e alla fine a volte non compravo il libro. Tornavo a casa perplessa, pensavo agli autori e ai lettori potenziali. Pian piano si fece strada l’idea di creare uno spazio di lettura e di presentazione tutto mio; decisi di mettermi all’opera e di introdurre una regola: leggere il libro prima di incontrare l'autore. Ho proceduto così: suggerivo al il mio giro di appassionati lettori il testo che avevo scelto; seguivano dopo la lettura le riflessioni sulle motivazioni della scelta, sullo stile, la tematica. Dopo si incontrava l’autore.  I dialoghi sono stati sempre molto appassionati e nel tempo ho  stilato un calendario di incontri molto fitto.

1)  L’esperienza di questi anni quale volto della scrittura ti ha rivelato ? hai ridimensionato o rafforzato delle precedenti convinzioni  ?

È stata emozionante la scoperta della personalità di ciascun ospite scrittore, lo svelamento di alcuni lati nascosti del loro carattere, anche le punte di egotismi che emergevano o le insicurezze che avevano segnato la loro vita. Una riflessione profonda con tutti loro si è compiuta sul perché si scriva lasciando alle pagine tutto se stessi   o una parte di sé, nascondendo a volte il rumore dell'anima.

2) 

Il testo, nel porre domande agli autori, tocca vari temi: dal significato della letteratura ai suggerimenti di lettura, dal pubblico che l’autore immagina quando scrive ai rapporti con il mondo letterario. Hai rilevato una particolare attenzione degli autori verso un tema specifico?  E se sì, secondo te perché?

A parte l’aver confermato spesso alcune impressioni o mie intuizioni sull’autrice / ore, ho rilevato più fra gli scrittori che le scrittrici un lato pessimistico nei confronti del messaggio letterario, li ho colti più delusi, nostalgici, arrabbiati. Perché più esposti all'impatto della società, al sistema editoriale? Accomuna invece scrittrici e scrittori un prevalente sentimento del dolore, della solitudine, dello spaesamento; molti di loro attraversano questo momento di passaggio storico, altri lo descrivono con una scrittura tagliente, legata al presente più prossimo, sofferta e rispondente ad una società che ingloba e massifica.

3) 

Qual’ è stato il riscontro del Salotto in termini di accoglienza da parte del pubblico e dei media? Napoli è la tua città, ma è stato un territorio difficile da abitare?

Il Salotto è un salotto “di casa”, che ha limiti di spazio e nel tipo di invito squisitamente inoltrato via e-mail; il target è formato da amici, amiche attratti e desiderosi di leggere ogni mese il libro da me suggerito. Napoli è una città estroversa, curiosa, come i lettori, vivace e a volte di nicchia, come i lettori, ma estremamente reattiva.

 

4)  Cambieresti qualcosa nel format quando riprenderai il Salotto dopo la pandemia? ovvero, la pandemia ti ha suggerito nuove modalità?

Più persone, amiche, conduttori televisivi, operatrici culturali mi hanno posto la domanda e suggerito di provare la formula del web, ma è chiaro che lo spirito del Salotto rimanda ad un incontro dal ‘vivo’, poco formale, intramezzato da caffè e dolcino, allietato da una chiacchiera completamente fuori dagli schemi imposti dai social.  Direi proprio che il ‘mondo dei social’ non fa per me, si sta bene nell'ovattata, complice cornice di un ambiente intimo e questo vale per me e gli ospiti.

5)   

Sei anche una scrittrice ed una formatrice.  Parlami del prossimo libro al quale stai lavorando e dei tuoi progetti. Infine, so che sei in pensione; se potessi suggerire, dare un consiglio ai colleghi / docenti cosa proporresti?

Dovrebbe uscire, dovrebbe è doveroso - purtroppo con la pandemia le case editrici fanno slittare le date di lancio dei libri - per maggio, giugno un romanzo storico, casa editrice Iacobelli Roma, “A due passi dal faro”. Una saga che abbraccia un percorso temporale che va dall’inizio '900 agli anni '60, la storia di una famiglia siciliana che arriverà per fortuiti eventi nella nostra città. Questa famiglia vive, respira, eventi memorabili, cade e si rialza, spera e soffre, crede in una vita migliore e nel raggiungimento della pace del cuore. Le protagoniste sono donne dal carattere indomito, testarde, appassionate, fragili e forti nello stesso tempo; i protagonisti respirano il cerchio magico di queste figure femminili, si incontrano e scontrano con i dolori del tempo, amano e soffrono chi con irruenza, chi con un silenzioso sguardo sul mondo. Protagonista è anche la nostra città-mondo, Napoli che incanta, dà conforto e contemporaneamente annienta speranze e offusca l'animo.

Mi chiedi poi di suggerire; vorrei far riflettere i docenti, i giovani studenti, a chi si affaccia al mondo e ne scopre i limiti e le lusinghe, su quanto sia importante affidarsi alle proprie passioni, a non demordere, a non perdere il sorriso. I ragazzi devono sognare, devono essere resi protagonisti nel raggiungimento di obiettivi. Sono convinta che sia questo l'imperativo morale a cui siamo chiamati, soprattutto chi ama e crede nella cultura e sogna ad occhi aperti. Per chi poi è formatore o lo è stato siamo stati per tanti e tanti anni, imperativo è non smettere mai di aprire finestre di senso sul mondo, ampliare gli orizzonti e ampliare la fiducia in sé stessi. Siamo quello che desideriamo essere e questa verità dobbiamo tramandarla. 

Autrici/ri   ospiti

Alessio Arena, Adriana Assini, Ester Basile, Vladimiro Bottone, Antonella Cilento, Francesco Costa, Fiorella Franchini, Pino Imperatore, Lia Levi, Carla Marcone, Francesco Mari, Titti Marrone, Daniela Mastrocinque, Raffaele Messina, Delia Morea, Giovanna Mozzillo, Domenico Notari, Antonella Ossorio, Annella Prisco, Maria Rosaria Selo, Anna Santoro, Massimo Torre, Nando Vitali

Patrizia Milone è stata docente di Storia e Filosofia nei licei. Oltre a guide didattiche per il ciclo scuola primaria e a testi di narrativa per ragazzi, ha pubblicato un romanzo giallo, Un’eredità scomoda (2012) e ha in corso di pubblicazione un romanzo storico A due passi dal faro.

 

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