SANGUINAMENTI - Alessandro Haber legge i versi di Gabriele Tinti

Al Museo Cappella Sansevero

di Rita Felerico

I versi ecfrastici di Gabriele Tinti dedicati al Cristo Velato, avevano nel 2021 echeggiato nel Museo Cappella Sansevero, in occasione dei 250 anni dalla morte di Raimondo di Sangro; interpretati da Abel Ferrara, quasi chino su quella inarrivabile opera d’arte, avevano donato un percorso di conoscenza emotiva di grande impatto.

Oggi lo stesso poeta ci invita – quasi a passo con il dissolvimento di quel senso e significato di umanità  che ormai dilaga – ad andare fin dentro la nostra essenza di uomini e quindi  di vita, per rincorrere all’interno della nostra interiorità anche corporale le ombre e i labirinti della mente, dialogando inquieto con i morti, o meglio con quelle misteriose Macchine Anatomiche, gli scheletri – di un uomo e di una donna con il sistema arterovenoso riprodotto nei minimi particolari- conservati in due teche nella cavea sotterranea della Cappella.

A dare voce e suono alle parole scorticanti e sanguinanti del poeta, uno dei Maestri del nostro teatro: Alessandro Haber. Con le svariate sfumature di tonalità e i penetranti silenzi ritmati in un dialogo con il pubblico mai lontano dalla sensibilità coinvolgente dell’attore che, a volte, servendosi di battute riporta l’attenzione sull’accadere del presente, Haber ha condotto e guidato il sentire dell’ascolto all’interno dei corpi e delle anime, mutuando dagli studi anatomici del Principe quel mistero che è la vita, ancora sconosciuto e inspiegabile.

Sono i versi di Tinti, è la forza della ‘poesia’ – dirà Haber rispondendo ad un giornalista che chiedeva il valore della parola poetica oggi - è il suono che produce poesia, quel momento che rende di tutti quel sangue che s’increspa in una pozza..quel sangue d’avi che cola e scuote le parole. La poesia è forse l’unico linguaggio di comunicazione che spinge a guardare con coraggio chi siamo e cosa desideriamo: mi sono aperto il corpo per vedere meglio dentro, scrive Tinti. Un invito, dunque, del poeta a riflettere sul sangue sprecato, a raccoglierlo, giacché non si può fermare, per trattenerlo e concimare la terra, per attraversare la terra che non basta da sola a dare vita. Non conviene andare in guerra oggi, farsi male così, abbracciare l’inganno.  Haber interpreta, rompendo la drammaticità della morte che sprigiona dalle parole, quel rimarcato senso del possibile, così come il Principe, che impavido guarda, sconfiggendo ostacoli, alla vita e al contempo alla morte per interromperne con sapienza il dolore.

Siamo tutti morti sulla scena, attori non richiesti di una farsa, la vita appunto, nella quale dobbiamo ritrovare la voce. E la poesia – risponde ancora Haber a chi chiede del suo rapporto con la città – è necessaria per questo; questo Museo, Napoli sono l’espressione più autentica delle nostre contraddizioni, del nostro inquieto andare fra vita e morte, in questo senso Napoli non può non entrare nel cuore di tutti. Urbs sanguinum, qui dove si sciolgono i sangui di molti santi, si cerca quel mistero nascosto dell’esistere, proprio lì dove la vita viene spesso calpestata.

La performance di Haber verrà presentata venerdì, 9 giugno, sui canali social del Museo e il video resterà successivamente visibile su Facebook e sugli altri profili social del Museo.    




Da sinistra Gabriele Tinti, Alessandro Haber e Maria Alessandra Masucci 




Gabriele Tinti ha collaborato con grandi attori ed è stato chiamato per realizzare le sue performance nei più importanti teatri del mondo. Ha scritto ispirandosi ad alcuni capolavori dell’arte antica come Il pugile a riposo, Il Galata suicida, il Giovane vittorioso (Atleta di Fano), il Fauno Barberini, Il Discobolo, I marmi del Partenone, l’Ercole Farnese, Nel 2021, 24 Ore Culture ha raccolto in un volume per i tipi di Libri Scheiwiller (Milano) il progetto “Rovine”. L’edizione inglese è uscita in contemporanea a cura dell’editore Eris Press (Londra). Nel 2022 la sua raccolta di poesie “Sanguinamenti- Incipit Tragedia” è stata pubblicata da La Nave di Teseo (Milano) e lo sarà - nel 2023 - da Contra Mundum Press (New York). Nel 2023 è prevista l’uscita di “Confessions” (Eris Press, Londra), una raccolta di poesie con i disegni inediti di Andres Serrano 

Alessandro Haber è uno dei più importanti attori italiani. Ha lavorato con grandi attori e registi, come Fellini, Pasolini, Monicelli, i fratelli Taviani e nel teatro nel 2006 si aggiudica il Premio Gassman come miglior attore per l’interpretazione di Zio Vanja nell’omonimo testo di Anton Čechov. Scrive e canta canzoni. Il suo primo CD è “Haberrante” (1995), a cui seguono “Qualcosa da dichiarare” (1999) e “Il sogno di un uomo” (2003). Ma il singolo che trova il favore del pubblico e della critica è “La valigia dell’attore”, composto per Haber da Francesco De Gregori. Nel 2006 viene scritturato di nuovo da Giuseppe Tornatore per “La sconosciuta” ottenendo un altro Nastro d’Argento nel 2007 come miglior attore non protagonista e, nel 2011, è diretto da Ermanno Olmi per il film “Il villaggio di cartone”. Con Giuliana De Sio è interprete de La signora del martedì, in scena al teatro Diana dove sul palcoscenico recita con la sua inseparabile sedia a rotelle.

 






Macchina anatomica uomo 03LRJ






Ph. Marco Ghidelli


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