Mostra “Frazioni Mediterranee”, A Cura Del Sociologo E Critico D’arte Maurizio Vitiello/Inaugurazione: 20.05.2023, Ore 17.30, Allo Spazio ARTHEKA 32, Via Sartena, 30/32 – Lido Di Ostia
FRAZIONI MEDITERRANEE
Scheda della mostra
Quest’esposizione ci permette, grazie alla presenza di
artisti/e di varie latitudini e di diverse declinazioni, di conoscere frazioni
visive mediterranee.
Questo momento raccoglie un “focus” resiliente e si
presenta come occasione significativa, che aggettiva un periscopico controllo
di operatori e artiste su frontiere creative.
Questi artisti e queste artiste hanno sempre precisato
movimenti di idee, concetti in azione, dottrine di messaggi innovativi, istanze
plurime.
Frazioni utili ci indicano che l’arte è: azione
preventivo-pedagogica, giusto viatico dell’esistenza, forte conforto analitico,
serena fonte di sicurezza per conoscere meglio il presente e sfidare con
cautela il futuro.
Queste “frazioni mediterranee” raccolgono “combustile”
fornito dalle varie culture delle diverse sponde.
E un’accoglienza propizia, che è determinata da una
disamina del “melting pot”, che si misura nei nostri bacini ospitali e
cordiali.
Gli artisti, dopo le problematiche pandemiche e
nonostante la vastità delle guerre, tra quelle amplificate dai media e quelle
silenti sul nostro pianeta, hanno voglia d’incontrarsi. Le loro sensibilità
sostengono idee e ragioni ed esplorano “le variegate identità del mondo”, da
svegli e acuti “viaggiatori dell’anima”.
C’è voglia e desiderio di riformulare centralità di
ricerca.
L’arte, di continuo, si ravvede e svolta in vicenda
formativa, nonché muto incentivo dell’esistenza e preciso appoggio analitico.
Frequentare studi, centri, gallerie, spazi d’arte per
visionare opere di artisti può essere utile controllo per verificare con
assiduità gli andamenti estetici e i profili di rinascita, nel contempo della
ripresa dell’arte indirizzata a riequilibrare le nostre visioni del mondo,
alterate, in parte, dalla pandemia sofferta e dai molteplici conflitti,
purtroppo, in atto.
Nelle opere esposte è possibile notare segmentazioni,
segnature, segni, segnali, segnacoli, sottolineature, striature, inquadrature,
campiture, plasticità, incisioni, luci, tagli, angolazioni, purezze,
concrezioni materiche, pulsazioni informali, elevate astrazioni; tutto ciò
formula ventagli visivi, che sostanziano “dialoghi, confronti, raffronti sulla
contemporaneità”, nonché quote chiasmatiche di contaminazioni.
Possono essere rilevabili sensibilità e identità inserite
in umanissimi distingui, che intercettano un “idem sentire comune”, rivolto al
destino in forse e al futuro ipotetico.
Il domani, seppur incerto, è proiettato in una nuova
dimensione geografico sociologica e prosegue, tra risposte di scienza,
ottenimenti di conoscenza, atti di coscienza, plurime movimentazioni.
Ora c’è bisogno d’incontrarsi nel mondo dell’arte; ciò
potrebbe suscitare stress o portare verso sorpassi di serenità, quasi verso
un’allegria.
Gli artisti meritano l’occasione espositiva, quale
momento indicativo per osservare i percorsi altrui, ma anche per mettersi,
giustamente, in discussione e riappropriarsi dell’abbraccio consistente
dell’incontro e dell’aggancio stretto della condivisione e della conversazione.
Bisogna sottolineare che “il senso del domani” si
affronta solo lavorando in modo continuo, sfidando orizzonti virtuali e
corroborando avanzamenti tecnologici, che, insieme, sembrano costruire una
teoria di progressioni.
Gli artisti e le artiste riescono, talvolta, ad
anticipare - eccome! -, grazie all’acume delle loro ricerche, frontiere di
mutamenti.
Lo squillante “richiamo dell’arte” risulta fluidamente
persistente e si spiega nel rassodare il rilancio di emozioni pure, sorgive,
sul tragitto concettuale dell’inestinguibilità dell’esistenza umana.
Diventa tonificante e vitale rideterminare partecipazioni
a mostre, eventi, rassegne, manifestazioni per attivare un’efficiente
resilienza; l’arte offre, così, una valida àncora di motivazioni, dalla
fotografia alla grafica, dalla pittura alla scultura, dalla ceramica alla
digital-art ...
Il significativo filtro della critica sull’ampio spaccato
visivo appunta un insieme di dati, di immagini di lavori; e sono qui raccolte
precisazioni di distingui e lieviti, carature e caratteri, ripartizioni
“d’antan” e novità assolute ...
Tessere coscienti e innovative ci fanno intendere quali
linee sono aperte a perimetrare i contorni estesi dell’esistenza.
Fondamentalmente, le proiezioni estetiche debbono essere
coerenti e congruenti e ripercorrere, in parallele sequenze
psico-socio-antropologiche, le motivazioni della nostra vita riformulando i
nostri approcci, le nostre ricerche, i nostri aneliti, le nostre speranze.
Senz’altro, anticipare i tempi e tracciare obiettivi è
dettato legittimo per riconoscersi in un mondo “glocal”, estremamente
comunitario.
Ogni rapporto espositivo dispone e propone conferme di
pulsanti indirizzi di diversi orientamenti.
Sicuramente, ampie aree e indicative proiezioni potranno
essere analizzate e condivise; si potranno rintracciare passi nuovi,
intriganti. Le produzioni attuali misurano tempi e incidenze, mentre indugiano
e sondano sul presente e indagano il futuro, captando flussi cognitivi.
Questo catalogo è un “fermo-immagine” sullo “status” di
alcuni versanti dell’arte contemporanea in Italia. Sono riportate frazioni del
procedere artistico e si noterà un piano di rilancio di emozioni di frutto e
impatto esecutivo.
Gli artisti confermano, così, conclusioni di pensieri in
azioni dinamiche.
Questa mostra pone l’accento sulla frontiera della
creatività per riordinare varchi riepilogativi e istanze ultime offrendo spunti
di lettura su vari codici linguistici.
Gli artisti racchiudono crescenti battiti, orientano
pulsazioni, calibrano giusti frangenti per definire la sostanza e il respiro
del futuro e continuano, sempre, a sperimentare e a collaudare per anticipare i
tempi e tracciare obiettivi, tenendo ben presenti le proprie sane radici,
nell’intenzione di coltivare sensibili gemmazioni agglutinanti del proprio
continente interiore.
Ed ecco le brevi schede
sugli artisti e sulle artiste partecipanti:
Beatríz Cárdenas con “Daylight”,
acrilico su tela, cm. 60x60, 2023, e
“Giugno”, tecnica mista
su tela, cm. 60x60, 2023, partecipa a questa rassegna di multiple voci
confermando la sua attenzione verso un geometrico che si stacca in isole e
fasce-colori e pronuncia rilevi spaziali. Così, continua, tra pittura e
produzione plastica, a determinare estrinsecazioni e acute estroflessioni
cromatiche e a regolare con nitida partecipazione uno “status” emotivo
pregevole. Nell’esclamare colori, rinforzare tagli, specificare linee frecciate
prosegue con avveduta e meditata forza. Beatríz Cárdenas continua nel suo
percorso geometrico-spaziale sino a rendere cromie in “farfalle di luce” e
tagli in contrappunti di resilienze estetiche, che connettono dispositivi
bilanciati tra àncora e ala. Gli ultimi esiti della sua produzione, nel 2022,
sono stati apprezzati, anche, alla BeneBiennale di Benevento, allestita nella
monumentale “Rocca dei Rettori,” e alla XLIX Edizione del Premio Sulmona e
all’”EuroExpoArt” in “VerniceArtFair” di Forli, nel marzo del 2023.
1 - Beatríz Cárdenas, Daylight, acrilico su tela, cm. 60x60, 2023
Maria Pia Daidone con “Sintesi Materica N. 2”, acrilici, smalti, anilina e colla su cartapesta su cartone, cm. 60x60, 2022, e “Sintesi Materica N. 3”, acrilici, smalti, anilina e colla su cartapesta su cartone, cm. 60x60, 2023, attua una “performance” elaborativa tra assunto astratto e informale materico con fraseggi intimi e insistiti tracciati. Determina nelle opere trasparenze e
motivazioni,
d’impeccabile preziosità semantica, nonché filigrane emotive, d’indiscussa
valenza, che agitano onde intime e incapsulano vertigini. In una conseguenziale
logica di approfondimento le sue creazioni vibrano di sentimenti rivolti a
sollecitare estroflessioni consapevoli per attivare coscienti realtà. Porta
avanti la sua attività con estrema serietà, che sviluppa, tra Londra, Napoli e
Cantalupo nel Sannio (IS). Varie e composite risultano le sue produzioni. Ogni
suo segmento operativo presenta e propone un’alta qualità, tanto da ottenere il
plauso dei più grandi critici italiani. Difatti, partecipa a diverse rassegne
con gli opportuni tasselli creativi, opportunamente richiesti. Ultimamente, ha
partecipato alla XLIX Edizione del Premio Sulmona, nel settembre-ottobre, 2022,
e all’”EuroExpoArt” in “VerniceArtFair” di Forli, nel marzo del 2023.
2 - Maria Pia Daidone, Sintesi Materica N. 2, acrilici, smalti, anilina e colla su cartapesta su cartone, cm.60x60, 2022
Natallia Gillo Piatrova Parmeggiani con “La via secca e la via umida”, tecnica mista su tela, cm. 60x60, 2022,
e “La via umida e la via secca”, tecnica mista su tela, cm. 60x60, 2022, è in
quest’esposizione. L’artista bielorussa sperimenta, sempre, nuovi adattamenti e
nuove soluzioni su situazioni e circostanze visive emblematiche di supporto
decisamente emotivo. Con avveduta e fluida scioltezza determina immagini
d’ampio respiro e di confortante tensione per acquisire soglie di limiti e
ventagli di novità propositive. Opera anche sulla memoria e attiva richiami di
miti. L'artista vaglia l’esplosività potenziale di un territorio avvincente,
tra i Campi Flegrei e la Riviera Sorrentina e la Costiera Amalfitana, e illumina
il suo già lungo percorso di incisive scelte operative, anche oro-geografiche,
e mantiene ben salda la sua pronuncia informale, rilevante e forte. E’ stata
presente, tra l’altro, nel 2022 all’“EuroExpoArt” in VerniceArtFair” di Forlì,
a “SINTESI 2022 Confronti sulla contemporaneità”, al “Museo Crocetti” di Roma,
e alla BeneBiennale di Benevento, allestita nella bellissima “Rocca dei
Rettori”.
3 - Natallia Gillo Piatrova, La via secca e la via umida, tecnica mista su tela, cm. 60x60, 2022
Carmela Infante con “Venti di guerra N.
1”, olio su tela, cm. 60x60, 2023, e “Venti di guerra N. 2”, olio su tela, cm.
60x60, 2023, motiva con chiaro intento un marcamento dell’attualità e la sua
attenzione alle vicende del mondo rende, in un parallelo analitico, un cospicuo
e incalzante fenomeno di sensazioni, che si risolve in uno specifico assetto,
movimentato da un andamento a onde; quasi che il fluire delle battaglie
raccontasse i fuochi delle vendette in un “corpus” seduttivo, ma, di certo,
distruttivo. Anche le battaglie producono immagini che rientrano in
un’”estetica della guerra” e su quest’abbrivio concettuale i suoi impianti
cromatici denunciano l’insidia che si cela allo sguardo, l’inganno dei colori,
la corruzione del tempo e dell’uomo. Nell’avviluppante gioco del ritmo sembra
esserci il battito del sangue che scorre. Fondamentalmente, consistenti sono i
suoi richiami informali che sciolgono la sua apprensione esistenziale. Questi
lavori richiamano una giusta riflessione. Risultano anche precisazioni sul
tempo attuale, sempre più in bilico tra conflitti e avvenire.
4 - Carmela Infante, Venti di guerra N. 1, cm. 60x60, 2023
Franca Lanni con “Onirofobia”, digital
painting, cm. 60x60, 2022, e “Phasmophobia”, digital painting, cm. 60x60, 2022,
spicca in questa raccolta di opere. I suoi lavori sono ricercatissime
evoluzioni di disciplinate indagini visive e risultano di forte suggestione.
Ogni suo lavoro è una forte indagine riflessiva. E’ nata a Città della Pieve
(PG), vive e lavora a Napoli. Ha insegnato Discipline Pittoriche presso Licei
Artistici e Istituti Statali d’Arte e ha insegnato Psicologia della Forma e
Teoria della Percezione all’Accademia di Belle Arti di Nola. Dal 1970 si
interessa di arte nel sociale. Ha partecipato a numerose mostre nazionali e
internazionali; ultimamente a “SINTESI 2022 Confronti sulla contemporaneità”,
al “Museo Crocetti” di Roma, alla BeneBiennale di Benevento, predisposta nella “Rocca
dei Rettori” e a “Vissuti mediterranei” al CMA di Napoli. E’ presente nei libri
di Rosario Pinto: “La pittura napoletana” (ed. Liguori) e “Pittura al femminile
in Campania nel secondo cinquantennio del ‘900” (ed. Il Ponte) e nel libro di
Francesco Gallo Mazzeo e Pasquale Lettieri “L’occasione critica” (ed. Liguori)
e nel libro “La cooperazione dell’Arte” di Stefano Taccone (ed. Iod). Sue opere
sono presenti, tra l’altro, nella Pinacoteca del Palazzo Ducale “Sanchez de
Luna d'Aragona” di Sant’Arpino (CE), nei Musei Civici di Albano Laziale (Roma),
al CAM di Casoria (NA), nel “Museum in Motion” di San Pietro in Cerro (PC).
5 - Franca Lanni Onirofobia, digital painting, cm. 60 x 60, 2022
Alessandro Maio con “La danza dei neutrini al tramonto”, smalti all'acqua su tela, cm. 60x60, 2023, e “La danza dei neutrini all'alba”, smalti all'acqua su tela, cm. 60x60, 2023, concede il suo contributo stilistico. Con efficace e caparbia voglia esecutiva dimensiona carature visive di carattere esemplificativo e rilancia in una serialità, capace ed egregia, motivi mediterranei, senz’altro incidenti e persuasivi. Con calma redige composte redazioni di consistenti afflati iconici e con cadenze multiple situa motivazioni profonde con radicalità convincenti. Linee semplicemente avvolgenti, segnature fratte, fatture agglutinate da cromatismi scelti “giocano” a governare redazioni pittoriche vive. In un circuito immaginativo s’incendiano passaggi mentali dell’artista, che sostanziano filtrati realismi, che accolgono anche soste, meditazioni, viaggi. Infine, controlla circostanziate e singolari prospettive emozionali e psicologiche, sino a maturarle e a condensarle in equilibri portanti. Ma, adesso, riporta in paesaggi il cosmo con le sue infinitesimali energie.
6 - Alessandro Maio, La danza dei neutrini al tramonto, smalti all'acqua su tela, cm. 60x60, 2023
Mauro Molinari con “Levitazione”,
tecnica mista su tela, cm. 60x60, 2020, e “Saltimbanco”, tecnica mista su tela,
cm. 60x60, 2020, segnala la sua presenza. Mauro Molinari riesce con gran
risalto a essere presente sul panorama artistico italiano, e non solo, con
grande adeguata influenza. L’artista è riuscito a delineare e a determinare una
consistente e singolare valenza pittorica. Questa sua “cifra pittorica”, oramai
conosciutissima, gli permette di alimentare storie, vicende, resoconti, tra un
“velo metafisico” e una corroborante dimensione ludica; potremmo, qui, quindi,
parlare di un “linguaggio metafisico ludico”. Le sue figure, brillantemente
frammentate da “coriandoli” e segmentate da tratteggi, le fa percorrere in
metropoli o le restringe in condomini “sui generis”, tanto per capacitare una
dimensione analitica sull’uomo incapsulato in una modernità stringente.
Dettaglia con singolari visioni figure deframmentate; insomma, minime tracce
segniche tratteggiano la dimensione complessa della vita metropolitana,
assolutamente non semplice, che si “finge” nelle trame della laboriosità
quotidiana.
Viviana Pallotta è presente nelle pagine
interne del catalogo con “Moons N. 1”, digital art, cm. 60x60, 2023, e “Moons
N. 2”, digital art, cm. 60x60, 2023, ed anche con “Moons N. 3. digital art, cm.
60x60, 2023 – inoltre in copertina – e “Moons N. 4, digital art, cm. 60x60,
2023, - poi in controcopertina - . L’artista, da molto tempo, lavora per pagine
elettroniche per incuneare e coinvolgere nel passaggio di variegate immagini,
tra riporti iconici e fonti antiche, tra residui immaginifici e particolari
specificità, tra singolari opportunità e amene curiosità, plurime formulazioni
sincere, intriganti, ludiche. Le sequenze delle elaborazioni eidomatiche
classificano un ardore compositivo. Viviana Pallotta con un’intelligente e
continua collazione regola declinazioni gioiose di riferimenti epocali e di
quotidiane narrazioni. Produce, in uno scorrimento continuo di prove, da
internauta, le sue osservazioni per cogliere, tra radici riviste e nuovi fronti
immaginativi, molteplici identità, che classificano le variegate presenze del
mondo. Con partecipazione attenta e sveglia coglie spunti e abbraccia
sollecitazioni per sostanziare una teoria di osservazioni e tracce franche di
visioni.
8 - Viviana Pallotta, Moons n. 1, digital art, cm. 60x60, 2023
Antonio Salzano con “Composizione”, acrilico su tela, cm. 60x60, 2023, e “Composizione”, acrilico su tela, cm. 60x60, 2023, situa nelle pagine di questo catalogo la sua ultima produzione, sempre attenta a seguire atmosfere gioiosamente celesti. Continua con sensibilità spirituale il suo sentiero nel segno dell’astrazione informale-geometrica e chiarisce intimità espansive, indirizzate a recepire il senso del “divino sentire”. Con incidenze geometriche, partecipazioni cromatiche e accenni di onde informali ricava e motiva sequenze sempre preparate con diligente cura. L’icastico assetto poggia nel conforto estremo e vigile della fede, che tranquillizza per sollievo, consolazione, incoraggiamento, incitamento, solidarietà. L’impianto dell’elaborazione è di congruo spessore e viene precisato da tensioni sacrali. Risultano queste ultime opere dell’artista motivi d’indirizzo a coinvolgere per sintesi massime. Insomma, questi lavori sostanziano e sostengono per capacità espressive e interpretative redazioni elette, di estroflessione intima.
9 - Antonio Salzano, Composizione, acrilico su tela, cm. 60x60, 2023
Maria Antonietta Scala con
“Il Sentiero degli Dei - Costiera Sorrentina”, olio su tela, cm. 60x60, 2023, e
“Procida”, olio su tela, cm. 60x60, 2023, propone tagli prospettici
particolari, quasi d’impronta fotografica. Presenta, ripresa dall’alto, “La
Corricella”, un angolo famosissimo dell’Isola di Procida, Capitale Italiana
della Cultura 2022, e vediamo la singolarità visiva, ripassata con colorazioni
sagomanti, che ci riporta a cartoline “d’antan”, quasi a riscoprire sapori
antichi di un luogo topico del Mediterraneo. Il carico icastico è interpretato
con uno sviluppo sentito. Altra immagine è data dal mitico “Sentiero degli
Dei”, in Penisola Sorrentino-Amalfitana, che ripropone paesaggi di estrema
bellezza e lontananze leggendarie. Queste immagini vogliono essere una radicata
visione di incanti, fascini, attrattive, splendori mai spenti. Emerge la
necessità di ritornare sui luoghi amati; ripartire dal “genius loci” e
reclamare vissuti in uno spazio autonomo di ricerca d’identità significa “un
ritorno al futuro”. Per l’artista la quiete mediterranea è essenziale valore
aggiunto. Abbraccia i respiri del sole e capta il mare negli occhi. Questi
accumuli di bellezza svelano i riflessi di paesaggi che trapassano il cuore e
rimandano vertigini.
10 - Maria Antonietta Scala, Procida, olio su tela, cm. 60x60, 2023
Maurizio Vitiello
Napoli, Primavera 2023
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